Attualità e politica

Pfizer consegnerà meno dosi: l’allarme e la rabbia delle regioni

Pfizer/BioNTech consegneranno all’Italia 165mila dosi in meno di vaccino. Da oggi arriveranno 397.800 dosi (calcolandone 6 per ogni fiala, anziché 5) invece delle 562.770 concordate.

A nulla sono valse le lamentele del Commissario Arcuri o dei ministri della Salute Ue contro quella che hanno definito “l’unilaterale e inaccettabile” decisione dell’azienda.

In Italia le Regioni hanno subito diversi tagli e si sono scagliate contro il governo. “È inaccettabile”, ha dichiarato il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che ha fatto sapere che “dal 19 verranno inoculati solo i richiami, mentre chi è in agenda per la prima somministrazione da martedì, circa tremila persone, verrà ricontattato”, come racconta Repubblica.

Anche in Toscana Eugenio Giani ha dovuto bloccare l’inoculamento della prima dose dal 18 al 21 gennaio per preservare le dosi per il richiamo. Le più colpite sono Lombardia ed Emilia-Romagna che riceveranno 25mila e 740 dosi in meno. Seguono Puglia e Sicilia che perdono 11mila e 700 dosi. Le province di Trento e Bolzano ne avranno rispettivamente il 60% e il 57,1% in meno), mentre il Veneto il 52,5%. La Puglia e la Calabria riceveranno il 38,4% in meno, la Toscana il 36% e il Lazio il 25%.

In sei regioni, invece, gli invii resteranno immutati: Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.

Suddivisione che non solo crea preoccupazione per le fiale in meno che comporteranno inevitabili ritardi nella campagna, ma anche per il diverso trattamento e la poca coesione che manca ancora una volta tra le regioni.

Redazione

 

 

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