L’agenzia di rating Moody’s ha fatto sapere che l’outlook economico per l’Europa è negativo. Dopo quelle che definisce le maxi-flessioni del pil del secondo trimestre 2020, i paesi che considera più a rischio sono Italia, Francia e Spagna.
Il ritorno ai livelli pre-crisi avverrà solo nel prossimo anno. A fronte del crollo del pil del 9% per l’Italia, del 10,2% per la Francia e dell’11,4% per la Spagna, si registrerà una crescita rispettivamente del 5,6%, del 5,3% e del 6%. Gli aiuti della Bce sono molto consistenti, ma prima o poi finiranno: è fondamentale quindi adottare una ‘rete di protezione’ che vada oltre il sostegno fornito da Bruxelles e da Francoforte, come racconta La Stampa.
Il nodo del deficit rimane per tutti e tre i paesi, ma Goldman Sachs vede una prospettiva migliore per l’Italia: diventerà il paese europeo con maggiore distribuzione dei vaccini, il che porterà ad un incremento del pil del 6,1% nel 2021.
Moody’s ritiene che il nostro paese presenti delle criticità storiche, su temi come burocrazia, giustizia, competitività e salari. Un punto debole è quello del credito bancario in sofferenza che peserà sul bilancio delle banche, passando dai 116 miliardi di euro di fine 2019 ai 196 del 2020, secondo le stime della Hsbc.
Un altro fronte delicato è quello delle amministrazioni locali. Molti comuni si sono ritrovate ad avere uscite maggiori per far fronte alla pandemia, a fronte di un calo delle entrate erariali. Potrebbero trovarsi a dover rinegoziare i debiti, con importanti conseguenze sui bilanci bancari.