Confindustria lancia l’allarme: il cashflow, quindi la liquidità in cassa, si è abbassata drasticamente per tutte le imprese. Pesano 146 miliardi di prestito bancario, che le aziende dovranno restituire e di questo passo ci vorranno anni.
Nel manifatturiero il cashflow è passato nel 2020 da 81 a meno 4 miliardi di euro, nel settore delle costruzioni è passato da 24 a 12 miliardi, mentre nei servizi da 162 miliardi a 33 miliardi di euro.
Sono nel mese di ottobre si è registrato un balzo in avanti del credito bancario del 7,4%. La pandemia ha accentuato una tendenza alla sottocapitalizzazione delle imprese italiane: come racconta Repubblica, uno studio della Banca d’Italia mostra che nel periodo 2010-2018 circa l’8,5% delle società di capitali erano in questa situazione. Circa il 60% delle aziende poi si trovava costretta ad uscire dal mercato entro tre anni.
Dei segni di ripresa arrivano dal settore manifatturiero, secondo le analisi di Ihs Markit: le imprese hanno continuato la loro produzione grazie all’incremento degli ordini e hanno, seppur in modo esiguo, continuato ad assumere.