È crisi nera per l’intera Europa, per la quale si è stimato un calo del pil del 7,8%. Secondo la Commissione europea, in Italia il pil è sceso del 9-10%, in Germania del 5,6%, in Francia del 9,4% e in Spagna del 12,4%.
L’istituto economico tedesco Ifo stima che in Germania il Pil crescerà nel 2021 del 4,2% rispetto allo scorso anno. La Bundesbank, invece, ritiene che l’alleggerimento delle misure si potrà vedere nella prossima primavera grazie ai progressi della medicina, e i consumi potranno ripartire. La stima è di una crescita economica del -5,5% contro il precedente -7,1%.
In Francia l’Istituto nazionale di statistica ha stimato un calo del pil di 8 punti percentuale rispetto al livello pre-crisi e prevede che complessivamente la recessione del 2020 sia di -9%. Anche qui c’è una visione ottimistica grazie al vaccino: si prevede che nel 2021 ci sarà una ripresa del 6%. Secondo la Banca di Francia, solo alla metà del 2022 il pil tornerà al suo livello pre-crisi.
Come racconta il Sole 24 Ore, in Italia il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha affermato che “nel nostro paese il pil non recupererà il livello registrato alla vigilia dello scoppio della pandemia prima della seconda metà del 2023”. Sulle previsioni del 2021 ci sono posizioni divergenti: nella Nadef di settembre si segnala un rimbalzo del 6% del pil nel 2021, per la Banca d’Italia la crescita si fermerà al 3,5%.
Il Banco de España stima una contrazione del pil nel 2020 dell’11%: si tratta della più grande crisi economica dai tempi della Guerra civile del 1936-39. Per la Commissione Europea nel 2021 ci sarà una crescita del 5,4%, mentre per il Fmi del 6,3%.