Alla fine dell’anno si tirano sempre le somme ed è il caso di farlo anche dal punto di vista professionale. Chiudiamo un anno molto duro, ma soprattutto un decennio di grande innovazione e passi avanti nel digitale. Non resta che chiederci quali saranno i lavori del futuro e quali, invece, saranno destinati a scomparire.
Come racconta l’analisi di Libero, esaminando diversi dati, tra cui quelli del World Economic Forum, di Adecco, di Unioncamere-Excelsior e di Alma Laurea, i lavori manuali continueranno ad esistere ma dovranno integrare le nuove tecnologie e sapersi destreggiare con esse. Ci saranno ancora operai, autisti o artigiani ma dovranno adattarsi ai nuovi tempi.
Sul fronte assistenziale, colf e badanti sono destinate a crescere. La popolazione italiana, già anziana di per sé, continuerà ad invecchiare e non ci sarà alcuna tecnologia che potrà cancellare la figura della badante.
La filiera del digital vedrà inevitabilmente balzi in avanti delle richieste. Un esempio sono gli elettrodomestici intelligenti che verranno sempre più richiesti, ma anche pc e connessioni a banda ultralarga. Ci saranno tante opportunità per gli esperti di nanotecnologie applicate e tecnici delle applicazioni e degli apparanti per la banda. Secondo l’Unione europea, nel giro di cinque anni ci saranno tra i 150 e i 200mila nuovi posti di lavoro dedicati a questo. In Italia al momento mancano ancora degli istituti professionali di formazione. Incerto il futuro dei social media manager, c’è chi li vede in crescita e chi, al contrario, prevede che spariranno.
Cambia anche il mondo dello shopping. Con l’avvento degli acquisti online, servirà implementare il servizio logistico e digitalizzarlo, ma anche prevedere dei negozi virtuali, in cui ciascun cliente possa muoversi tra scaffali digital.
Sarà importante avere un manager della filiera, facendo tesoro dell’esperienza di tutte le attività che durante la pandemia si sono bloccate per la mancanza di materie prime, e i tele-organizzatori, dei manager competenti che sapranno gestire le proprie risorse anche con lo smart working e il lavoro agile.