Da appena un mese il professore Giorgio Palù, tra i massimi virologi a livello mondiale, è il nuovo presidente dell’Agenzia italiana del farmaco che ha autorizzato l’immissione in commercio del primo vaccino anti-Covid.
In una video intervista a LaChirico, disponibile integralmente sul Foglio, il professore parla del bombardamento mediatico a cui gli italiani sono sottoposti ormai da molti mesi, che non fa altro che aumentare lo stato di profonda incertezza in cui vivono. “Sicuramente c’è stata un’infodemia di Covid19 che non riguarda solo virologi o definiti tali, ma soprattutto molti giornalisti che hanno cercato lo scoop. Io credo che la scienza della comunicazione, come il mondo della medicina, debba trarre una lezione dalla pandemia e imparare a fornire informazioni più corrette, senza sfornarle in maniera frenetica due volte al giorno, ma farlo una o due volte alla settimana con numeri precisi e lasciando pochi interlocutori. In America per esempio – continua Palù – a comunicare era solo Anthony Fauci o in Inghilterra Chris Whitty o Patrick Vallance che sono rispettivamente il Chief Medical Officer e il Chief Scientific Adviser. Da noi sono intervenute troppe persone diverse. Nella scienza dovrebbero comunicare i giornalisti esperti, si chiamano scientific communicator, laureati in una materia biologica e con un master in scienze cognitive o della comunicazione. In Italia questa figura onestamente l’ho vista in pochi: in Piero Angela, Luciano Onder e Bruno Vespa”.
Inoltre, sempre a LaChirico sul Foglio, Palù conferma l’origine cinese del virus. Gli chiediamo dunque perché si possa dire “variante britannica” e non “virus cinese”. “Francamente non lo capisco, che questo virus sia cinese ce lo hanno detto i cinesi lo scorso gennaio e, ancor prima, – continua il virologo – il dottore Li Wenliang, oftalmologo che lanciò l’allarme a Wuhan già nel tardo autunno del 2019 e che proprio di questo virus è morto. Ce lo dice anche il genoma, che contiene un orologio biologico che traccia ogni singola mutazione e che permette di ricostruire il tempo da quando il virus si diffonde da uomo a uomo. E sappiamo che da settembre il virus circolava a Wuhan. Ce lo hanno confermato proprio i cinesi. Il politically correct non mi appassiona: l’origine di questo virus è certamente cinese”.