Attualità e politica

V-Day: salta il sistema delle quote dei vaccini, in Germania numeri più alti

Il V-day doveva rappresentare un segno di unione e di coesione dell’Europa nella lotta al Coronavirus. Tutti i paesi dell’Ue avrebbero messo le basi per la più grande campagna di vaccinazione di massa, cominciando simbolicamente lo stesso giorno e ricevendo ciascuno 9.750 dosi del vaccino prodotto da Pzifer-BioNTech. O perlomeno così era stato deciso. Eppure la Germania ha ottenuto 9.750 per ciascuno dei 16 land, dunque in terra tedesca sono arrivate complessivamente 151.125 fiale.

Non è il caso solo della Germania, ma anche della Francia che ha già ricevuto il doppio delle dosi arrivate in terra nostrana, nonostante, stando ai sondaggi, un francese su due non si voglia vaccinare.

L’Ue si è limitata a ricordare che “i vaccini saranno distribuiti entro dicembre seguendo la quota percentuale in base alla popolazione” e Ursula von der Leyen ha precisato: “Presto avremo dosi sufficienti per tutti noi”, come racconta Repubblica. Nessun accenno dunque alle quote in più per la Germania, numeri che hanno suscitato non poche polemiche.

A non allarmarsi sembra essere il governo italiano: le oltre 150mila dosi di vaccino inviate a Berlino sarebbero un anticipo della prima grande fornitura, il cui arrivo è previsto tra oggi e domani in tutta Europa. Il contratto stipulato dall’Unione Europea prevede che ciascun paese riceva un numero di dosi proporzionale ai propri abitanti e chi ne ha ricevute di più ieri dovrebbe riceverne di meno in seguito, almeno stando ai contratti.

Intanto la Germania aveva opzionato la quota più alta di vaccini, di cui ne ha rilasciato poi una parte che è stata redistribuita tra i 27 paesi, e sembra anche aver fatto pressing per anticipare i tempi e ricevere prima degli altri la fornitura più corposa.

Redazione

 

 

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