Attualità e politica

Il paradosso del migrante in fuga dal Covid che può trovare rifugio in Italia

Il Tribunale civile di Milano ha stabilito che chi scappa da luoghi di contagio, ha diritto a rimanere in Italia. Lo ha fatto vagliando i ricorsi degli immigrati a cui è stata respinta la richiesta di asilo, per altro presentata nel 2018, dunque mesi prima dello scoppio della pandemia.

Inoltre, il provvedimento di accoglimento della richiesta di permanenza nel nostro Paese potrà essere emanato con “valutazioni d’ufficio, cioè persino senza istanza delle parti”, come racconta Libero.

Il diritto alla protezione umanitaria da Covid non è dettato da automatismo, ma in base a parametri internazionali sanitari e alla situazione socio-economica del paese di provenienza, nel caso in cui questa possa aumentare il rischio di “una pregressa vulnerabilità personale”.

Si tratta di fatto di un lasciapassare per i migranti, che si aggiungono agli oltre 34mila arrivati quest’anno, più del doppio del biennio 2018-2019. Da non tralasciare il rischio di focolai e di contagio, nel paese europeo più colpito dal Covid e dove gli stessi cittadini sono costretti al confinamento in casa.

Redazione

 

 

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