Mancano ventisei giorni all’insediamento di Joe Biden con cui il neoeletto prenderà possesso dello Studio Ovale, anche se si vocifera che Trump non si sia ancora rassegnato a lasciare la Casa Bianca.
In questa trentina scarsa di lunghe giornate, il tycoon continua con la concessione della grazia. Prima di lui lo fecero gli altri presidenti, con la grazia esemplare di Ford a Nixon per il Watergate o di Bill Clinton ad un finanziere che gli aveva donato ingenti somme durante le elezioni. E non manca ovviamente all’appello neanche Trump che perdonato l’ex consigliere Papadopoulos, condannato per falsa testimonianza nel caso Russiagate, tre militari accusati di una strage in Iraq e tre politici repubblicani accusati di corruzione.
Un’altra delle mosse di Trump è il blocco alla legge di Bilancio che contiene gli stanziamenti per la Difesa pari a 740 miliardi e che è stato definito dal presidente uscente ‘un regalo per la Cina e per la Russia’, alludendo alla carenza di pacchetti più consistenti per il Pentagono.
The Donald pensa poi ad una legge per rendere i social media responsabili per i contenuti che diffondono. Suona più come una vendetta nei confronti di Facebook e Twitter che lo hanno censurato durante l’election night.
A rischio la sua firma sulla legge dei ristori, che ammontano a 900 miliardi di dollari. Secondo Trump i fondi sono troppo esigui e non firmerà la legge se non verranno almeno triplicati.