Il Vaccine Day europeo è previsto il 27 dicembre e anche l’Italia sembra essere in prima fila con 9.750 tra medici e infermieri che saranno i primi a farsi inoculare la dose.
Tanti sono però i punti rimasti ancora aperti: non è stato arruolato il personale necessario, né per somministrare il siero sia per preparare le siringhe, considerando che il manuale d’uso delle fiale di Pfizer-BioNTech è composto da ben sette passaggi da seguire con molto rigore.
“Non sappiamo nulla, né chi deve preparare le dosi, né chi deve somministrarle e la formazione è nelle informazioni che sono circolate nelle nostre chat”, dice un medico del Lazio a La Stampa. “Nessuna indicazione su chi deve preparare le fiale e nemmeno sui locali da utilizzare”, sostiene un dottore campano.
“Siamo fermi alla ricognizione su chi intende vaccinarsi, nulla di più”, lo dice un dottore di Palermo. Simile la situazione in tutta Italia: “In Lombardia la regione ci ha spiegato a grandi linee il piano, ma tutto è ancora in divenire, con alcune aziende sanitarie che hanno iniziato a raccogliere le adesioni e altre no”.
Da Nord a Sud ci sono tante incertezze e molti punti di domanda. Una data sembra essere certa, quella del 27 dicembre, ma ancora non si sa chi somministrerà il vaccino e se ci sarà un’attività di formazione sulle complesse procedure da seguire, considerando che mancano ormai pochi giorni e i medici non sembrano ancora essere stati arruolati o aggiornati.