“La questione più urgente è nel campo della tecnologia. Chi vincerà la sfida dell’intelligenza artificiale, del 5G e del 6G, fisserà gli standard e le norme. Se lo farà la Cina, assisteremo ad una riduzione della libertà e della democrazia nel mondo. Così come il mondo è stato costruito intorno al modello delle società libere nella seconda parte del ventesimo secolo, oggi corriamo il rischio di vedere la restante parte del ventunesimo secolo costruita intorno agli standard autoritari cinesi”, lo afferma Anders Fogh Rasmussen, già primo ministro della Danimarca e segretario generale della Nato fino al 2014.
Serve per lui una forte cooperazione tra Europa e Stati Uniti per vincere insieme la sfida, “evitando di prendere strade divergenti sulla protezione dei dati e la regolamentazione delle piattaforme digital”, afferma a Repubblica.
Rasmussen sostiene poi: “La stagione delle relazioni transatlantiche è tutt’altro che finita. E mai come dai tempi della Guerra Fredda abbiamo bisogno degli Stati Uniti. La Cina è sempre più assertiva e cerca di dividere l’occidente con i suoi investimenti strategici”.
Necessario per lui puntare sull’asse Quad: “La questione cruciale è come controbilanciare la crescente attività della Cina nella regione. Nei prossimi anni sentiremo sempre più parlare del “Quad”, l’accordo di sicurezza fra Usa, India, Giappone e Australia”.
