“Ora bisogna accelerare. Perciò, dopo la legge di bilancio, inizieranno gli incontri al Mef per definire i dettagli dei 52 progetti da finanziare nel solco delle linee guida fornite dalla Commissione europea. Subito dopo, il governo invierà la proposta al Parlamento, agli enti locali e alle Regioni perché la discutano, avviando al contempo un confronto con le parti sociali”, lo afferma il ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola.
“Siamo dinanzi a una manovra per la ripresa economica del Paese che non ha precedenti. Perdere questo treno sarebbe da irresponsabili”, sostiene a Repubblica. È fondamentale definire quanto prima quali progetti verranno presentati e da chi sarà composta la task force, anche perché, come ricorda il Ministro, l’Italia non si è distinta positivamente per la capacità di spesa dei fondi europei. “È bene ricordare che l’Italia non è medaglia d’oro in quanto a capacità di spesa delle risorse europee”, afferma.
Una crisi di governo non è pensabile per Amendola in una fase tanto delicata e importante per il paese: “Quello che posso dire, però, è che non possiamo festeggiare a luglio un grande successo negoziale e a dicembre parlare di crisi: non sarebbe ben visto in Italia come in Europa. Quanto al rafforzamento del governo mi affido alla sagacia del mio segretario”.
Sul possibile ruolo di Draghi, più apprezzato in Europa, Amendola sostiene: “Mi hanno insegnato a non tirare nessuno per la giacchetta: personalità come Draghi vanno rispettate anziché evocate o, peggio, strumentalizzate”.