“Temo ritorsioni. Vado al lavoro come sempre ma non sono per niente tranquillo. Ogni giorno mi aspetto telefonate strane da Ginevra che annunciano novità spiacevoli”, a parlare è Francesco Zambon, medico specializzato in programmazione sanitaria, funzionario dell’ufficio di Venezia dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Ha lavorato insieme ad altri ricercatori al report relativo alla gestione italiana dell’emergenza da Covid19 ed è al centro ora di polemiche con Ranieri Guerra, assistente del Direttore Generale dell’Organizzazione.
Il documento è stato pubblicato il 13 maggio ma rimosso dopo nemmeno 24 ore. All’interno si evinceva che il piano pandemico italiano era stato redatto nel 2006 e “riconfermato” nel 2017. Quel report aveva un ruolo cruciale come sostiene Zambon a Repubblica: “Quando lo prepariamo la scorsa primavera l’Italia era il Paese più colpito dal Covid-19 e aveva addosso gli occhi del mondo. Dalla Cina erano trapelate poche informazioni. Seguendo la pandemia in presa diretta potevamo estrapolare dei messaggi chiave per i decisori politici di tutti i Paesi, oltre che per la popolazione. Abbiamo lavorato giorno e notte. Volevamo che servisse per orientare le scelte dei governi e salvare quante più vite possibile”.
L’oggetto del contendere con Guerra è la menzione della riconferma del piano nel 2017: “Questo passaggio ha urtato la sensibilità di una persona ben precisa: Ranieri Guerra, assistente del direttore generale a Ginevra, in pratica numero due dell’Oms. Guerra mi scrive un’email in cui dice di “non fare casini” e di modificare la data del piano italiano in “dicembre 2016”. Voleva che inserissimo la parola updated (aggiornato) ma io mi sono rifiutato perché si trattava solo di un copia-incolla. Scrivere “aggiornato” sarebbe stato dichiarare il falso”.
Perché Guerra fosse così insistente lo spiega proprio Zambon nella sua intervista a Repubblica: “Credo che qui emerga tutto il conflitto di interessi di Ranieri Guerra, che tra il 2013 e il 2017 è stato a capo della prevenzione sanitaria del ministero della Salute italiano, il dipartimento deputato ad aggiornare il piano pandemico. Forse Guerra pensava di potermi intimidire nel suo ruolo di direttore aggiunto Oms. Ho segnalato la scorrettezza a tutti gli organismi interni”, sostiene Zambon che continua la sua attività, ma teme delle ritorsioni.