A causa del Covid19 sono tanti i posti di lavoro a rischio e quelli che sono stati persi e tra le principali vittime ci sono le donne. Secondo l’Istat, dei 622mila posti persi nel 2020, più della metà (55,3% pari a 344mila) riguardano le donne. Si aggiunge poi il rischio di dimissioni delle neomamme. Già l’anno scorso il dato era in crescita rispetto al 2018 con oltre 37mila mamme che si sono dimesse. Con l’emergenza sanitaria e le difficoltà acuite dalla chiusura delle scuole, questo numero non potrebbe fare altro che alzarsi.
Come riporta il Sole 24 Ore, secondo i dati della Fondazione Leone Moressa, la pandemia ha portato ad un calo annuo dei posti di lavoro del 2,6%. Per gli uomini si è trattato di una diminuzione del 2%, mentre per le donne del 3,5%. Il tasso di occupazione nel terzo trimestre è del 67,5% per gli uomini e del 48,5% per le donne.
Nel 2019 erano 9,8 milioni le donne lavoratrici, mentre nel 2020 sono scese a 9,5 milioni. Le regioni più colpite sono state: Sardegna, Marche, Calabria, Lazio e Veneto.
Il calo sul lavoro potrebbe avere conseguenze anche sulla natalità. Secondo l’Istat, i nuovi nati scenderanno a 408mila nel 2020 e si ridurranno ulteriormente a 393mila nel 2021.