“Non si può dire, ma è stato il signor Putin con le sue telefonate ad Haftar a farli liberare, questa è la verità su quello che è successo”, queste le parole di Silvio Berlusconi al telefono con uno dei diciotto pescatori di Mazara del Vallo, che ha fatto rientro a casa sabato con i suoi compagni dopo 108 giorni di prigionia.
Le parole dell’ex premier hanno destabilizzato tutti, considerando che ufficialmente la liberazione è avvenuta in seguito alla visita del ministro degli Esteri Di Maio e del premier Conte in Libia. Di Maio ha presto voluto smentire le affermazioni di Berlusconi, come racconta Repubblica.
I pescatori dal canto loro non sanno quali forze politiche e quali trattative o obiettivi si celano dietro la loro liberazione, quel che conta per loro è poter essere tornati tra le braccia dei loro cari. “Ci siamo sentiti ostaggi politici, è stato terribile non avere nessuna notizia di quello che accadeva in Italia. Ci siamo sentiti abbandonati”, afferma uno di loro. Hanno temuto per il peggio, un giorno li hanno fatti mettere di spalle e hanno cominciato a sparare in aria per intimorirli; hanno dormito per terra, senza un letto e al gelo.