“Se all’incertezza aggiungiamo instabilità politica, rischiamo una tempesta perfetta tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021”, così l’amministratore delegato del gruppo Intesa Sanpaolo Carlo Messina. Per lui c’è bisogno di coesione delle forze politiche e delle imprese.
“Vedo una fase di recupero possibile nel 2021, pur con tutta la giusta attenzione per i settori più colpiti dalla carenza di domanda come turismo, cultura, ristorazione e sport. Tutti gli altri comparti hanno potenzialità di ripartenza rapida molto significative: è un’evidenza, se guardiamo ai depositi bancari aumentati di 120 miliardi di euro nell’ultimo anno”, sostiene Messina a La Stampa
La pandemia ha fatte esplodere le disuguaglianze sociali e non solo. “Le diseguaglianze e l’aumento della povertà: è questa l’emergenza numero uno. Il recupero dell’economia ci sarà, ma non possiamo permettere che questo avvenga con un ampliamento delle diseguaglianze. Questo è pericolosissimo, se vogliamo mantenere la coesione sociale”.
Sui tanto discussi ristori del Governo, Messina pensa che questi siano necessari e che debbano essere accompagnati dalla crescita. “Negli ultimi tempi si è parlato di sussidi in termini negativi, demonizzando gli aiuti. Il sussidio è una patologia se viene inteso nella logica di incassare e poi non fare nulla per crescere, ma oggi intervenire contro la povertà e aiutare chi ha bisogno è una priorità assoluta per il Paese. Sicuramente anche per le organizzazioni private come Intesa Sanpaolo, che ha erogato milioni di pasti, ma soprattutto per lo Stato, che deve inserire gli interventi contro la povertà come primo capitolo delle voci di spesa per il 2021. Bisogna usare bene le risorse”.
Messina afferma che alla fine del 2020 il debito pubblico sarà vicino al 160% del Pil. Per cercare di contrastare questa tendenza bisogna pensare alla crescita. “Servono manovre strutturali su componenti su cui l’Italia non ha mai lavorato, su questo c’è una fortissima responsabilità della classe dirigente del passato. Ma dobbiamo essere sicuri di investire le risorse su motori di crescita certi, evitando interventi a pioggia o sparsi in tante piccole voci. E c’è bisogno di investimenti che diano ritorni in fretta, come le costruzioni. Poi si deve lavorare su infrastrutture digitali e riconversione green, impostando subito anche se i benefici non saranno immediati Poi, oltre alla sanità, l’altra priorità assoluta sono i giovani”, questi i punti fondamentali della ricetta di Carlo Messina.
Sulla cabina di regia ideata dal premier Conte, l’Ad di Intesa Sanpaolo ritiene che sia necessario beneficiare delle strutture, e quindi, dei ministeri già esistenti: “La mia esperienza mi porta a dire che vanno sfruttate le strutture organizzative esistenti: se ho strutture e personale dentro i ministeri, i fondi vanno portati lì. Naturalmente possono esserci dei gestori per la pianificazione e il controllo delle attività, è corretto individuare figure che facciano questo lavoro, ma a realizzare i progetti devono essere i ministeri, altrimenti si rischia che i progetti non arrivino a terra”.