Il 37,4% dei fondi del Recovery Fund saranno destinati al green, oltre 74 miliardi. Sono circa 60 i progetti giunti alle scrivanie del governo, ma non si sa ancora quali e quanti verranno presentati in Commissione Ue. Vertono su quattro aree principali, come racconta Repubblica, edifici, mobilità, economia circolare e territorio.
Sul fronte edilizio, una spinta è stata già data con il superbonus 110% contenuto nella legge di Bilancio, che permette di ristrutturare edifici per ottenere risparmio energetico con sconti fiscali del 110%. A questo aspetto sono stati dedicati 40 miliardi considerando che gli edifici generano oltre un terzo dei consumi energetici e moltissimi sono stati costruiti prima delle norme in tema di efficienza energetica.
Nella mobilità, l’obiettivo è quello di rinnovare la flotta delle auto e dei mezzi dei trasporti pubblici convertendoli in mezzi elettrici, con circa 18,5 miliardi messi a piano. Un ruolo fondamentale è svolto dall’idrogeno verde, su cui già Enel e Snam sono attive, con cui produrre almeno il 40% delle energie rinnovabili, oltre che un progetto di stazioni di rifornimento per auto elettriche.
Un altro focus è quello dell’economia circolare e, quindi, il ciclo dei rifiuti, a cui sono dedicati oltre 6 miliardi. In questo caso è importante sia dare una svolta green ma anche burocratica. Attualmente sottrarre un rifiuto dal ciclo dello smaltimento è un reato, dunque è necessario prevedere norme per l’end of waste, il processo di recupero di un rifiuto.
Per il territorio sono stati stanziati 9,4 miliardi, da distribuire, tra le altre cose, su agricoltura sostenibile e infrastrutture idriche, considerato l’elevato rischio di alluvioni o frane nella gran parte dei comuni italiani.