“Ho invitato i colleghi parlamentari a riflettere su questi straordinari traguardi pensando non solo a quando avremo un vaccino, ma anche a come ci saremo arrivati. Vale a dire, attraverso la sperimentazione animale, senza cui non avremmo mai avuto un vaccino contro SARS-CoV-2 e saremmo ancora indifesi dalle malattie di ieri come da quelle di domani”, così la senatrice a vita Elena Cattaneo ha commentato gli annunci in Senato del ministro Speranza che ha parlato di grandi passi avanti sul fronte vaccino.
In una lettera a La Stampa, la docente della Statale di Milano spiega che è da anni che la sperimentazione animale gioca un ruolo molto importante nello studio di un vaccino. Nel 2004 il National Institute of Health (NIH) di Bethesda mostra che il vaccino contro la Sars-Cov1 bloccava il virus nei polmoni del topo a cui era stato somministrato. Altri studiosi scoprono poi che i topi geneticamente modificati per avere il recettore ACE2 (utilizzato dal virus) sviluppano polmoniti interstiziali simili a quelle che colpiscono l’uomo. Studiando poi i materiali riproduttivi dei topi, si scopre che anche la Sars-Cov2 utilizza proprio quel recettore.
Anche con il Covid 19 è stato cosi: “Quest’estate cominciano ad emergere i tre candidati vaccini più promettenti. I dati pubblicati su Nature a luglio dimostrano che il vaccino di Oxford-AstraZeneca produce nei topi e nei macachi una robusta risposta immunitaria”, afferma la Cattaneo.
La sperimentazione animale gioca dunque un ruolo molto importante, ma la senatrice critica l’atteggiamento del ministro Speranza che ne nega la necessità. “Con questa consapevolezza mi sono rivolta in Parlamento al Ministro Speranza, perché, in un soprassalto di orgoglio per la funzione ricoperta, sappia far prevalere l’interesse dei cittadini ad una libera ed etica ricerca biomedica, di cui il Ministro della salute è chiamato, istituzionalmente, ad essere il primo responsabile”.