L’Italia ha annunciato il suo piano di vaccinazione che sfrutterà le dosi di Moderna e Pfizer, in attesa di AstraZeneca e di tutte le altre aziende che sono nelle precedenti fasi di sperimentazione.
Proprio sul vaccino Pfizer, è emersa da tempo la necessità di celle frigorifere in grado di mantenere le fiale ad una temperatura di -80 gradi. Nessun aeroporto in Italia è attrezzato in questo senso e se la stessa Pfizer ha pensato ad un piano logistico per far arrivare le dosi e mantenerle a temperatura, saranno poi i singoli paesi a doverle prendere in carico e distribuire. In Italia, la zona di Casale Monferrato ospita aziende leader nella filiera del freddo dal 1945. Le aziende sono pronte, ma sono in attesa di alcuni parametri fondamentali che non arrivano dal commissario Arcuri.
“Possiamo produrre otto celle al giorno ma dobbiamo sapere il coefficiente di dispersione del vaccino”, afferma il dirigente di una delle ditte a La Stampa. Il prototipo della cella “U5” è un frigorifero a pozzetto, che potrebbe contenere fino a 15mila dosi e mantenerle ad una temperatura di -80 gradi.
Per avviare però la produzione all’ingrosso servono alcuni parametri che finché il nostro unico commissario tuttofare non fornirà, la filiera non potrà essere avviata e l’Italia accumulerà ritardo.