“La nuova task force istituisce una struttura tra terra e cielo, in una “no-man’s land”, di stile rococò, ispirata ad aperta sfiducia nell’amministrazione pubblica”, sostiene il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese.
Il professore mostra ancora una volta tutte le sue rimostranze nei confronti della gestione del premier Conte e dei suoi uomini, dagli aiuti a pioggia a una struttura per la gestione dei fondi preziosissimi per l’Italia che è poco chiara.
“Sta in una terra di nessuno e non se ne capisce la natura. Viene definita struttura di missione. È governata da una troika ministeriale, ha responsabili di missione e una conferenza dei responsabili, oltre a un coordinatore e a un direttore amministrativo. Si fonda su soggetti attuatori, che possono essere pubbliche amministrazioni o altri soggetti. Dispone di personale comandato o fuori ruolo, dipendenti pubblici o privati, e di personale esterno. È sottoposta al solo controllo di gestione della Corte dei conti”.
Mentre all’estero le cabine di regia sono molto più snelle, da noi questo sembra essere impossibile: “Perché, a partire dai capi dei governi, si disprezza la burocrazia, alla quale si fanno risalire tutte le colpe dello Stato. La burocrazia italiana ha molte responsabilità, ma molte altre sono del corpo politico, sia perché i legislatori esondano, sia perché i governi lottizzano”, afferma il Professore a La Stampa.
Cassese individua alcuni problemi fondamentali: “Si governa improvvisando. Questa è la prima causa. La seconda sta nell’assenza di vera interlocuzione tra i ministeri e palazzo Chigi. La terza nella incapacità di ascolto da parte di chi pensa e scrive le norme. La quarta in un non chiaro disegno accentratore, talora mosso da comprensibili preoccupazioni, ma spesso motivato dal desiderio di rafforzarsi politicamente tenendo sempre in mano un capo della corda”.
Sulle numerose critiche fatte a Conte nelle ultime settimane sul suo accentramento di potere, Cassese ritiene che ci siano molti altri punti su cui lavorare: maggiore trasparenza e chiarezza delle norme e più fiducia negli uffici pubblici.
