EconomiaLE TASCHE DEGLI ITALIANI

Alitalia: dal 2017 a oggi un rosso da 8 miliardi

Dal 2017 ad oggi in Alitalia sono stati bruciati 8 miliardi di euro. È quanto emerge dallo studio di Andrea Giuricin, docente di economia dei trasporti all’Università di Milano Bicocca e ricercatore all’Istituto Bruno Leoni.

“Una perdita enorme per una compagnia aerea che ha solo 11mila dipendenti, vale a dire oltre 700mila euro per dipendente per un periodo di soli tre anni”, scrive Guiricin.

Nel primo semestre 2018, dopo l’ultimo salvataggio, Alitalia aveva un costo del personale per posto-chilometro di € 1,40, di poco inferiore alle compagnie del network Lufthansa pari a € 1,48. I vettori low cost, con cui si trovava sempre più a competere visto il calo delle tratte di lungo raggio, avevano un costo di €0,50 in Ryanair e di € 0,75 in Vueling. Il problema sta nel fatto che il costo per posto-chilometro era quello delle compagnie tradizionali, ma i profitti erano quelli di una low cost. Le uscite molto alte a fronte di entrate decisamente minori.

“L’errore più evidente è stato quello del 2017, quando la compagnia si trovava davanti a un piano industriale doloroso, ma che prevedeva al contempo circa 2 miliardi di soldi privati per rilanciarla – sostiene il Professore – I dipendenti di Alitalia, convinti che la politica sarebbe intervenuta in loro sostegno con i soldi degli italiani, hanno deciso di andare verso il commissariamento, votando no al referendum sul piano industriale”. Con il no al referendum Etihad si è tirata fuori, sono stati evitati i tagli al personale ma richiesti ulteriori sforzi ai contribuenti, con 8 miliardi chiesti negli ultimi tre anni.

Redazione

 

 

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