“Osserviamo un aumento nella vendita di antidepressivi e ansiolitici. E una crescita anche delle visite psichiatriche. Per l’Oms una delle principali conseguenze dell’emergenza sarà la moltiplicazione dei problemi psicopatologici e del disagio sociale”, lo sostiene Massimo Di Giannantonio, presidente della Società italiana di psichiatria.
Negli ultimi mesi si è registrato un incremento della domanda di prodotti per combattere l’ansia, l’insonnia o la depressione. “Da un lato le farmacie hanno temuto di rimanere senza medicine e hanno aumentato la domanda negli ultimi mesi, dall’altro molte persone si sono trovate in difficoltà davanti al primo e, ancora di più, di fronte al secondo lockdown”, afferma Di Giannantonio a La Stampa.
Ci troviamo ora in una situazione di costrizione e grandi limiti, che pensavamo di aver concluso e che invece è ripiombata in modo prepotente nelle nostre vite. In questa fase, però, predomina anche l’incertezza: le regole non sono chiare e gli scienziati si fanno la lotta tra loro. “L’idea della prima fase era ‘soffro per ottenere dei risultati’, mentre ora si è persa la concentrazione. Le limitazioni sono meno chiare e non ci sono certezze, la preoccupazione economica è massima, le famiglie a rischio, minate perfino dalla paura del contagio tra parenti”, sostiene l’esperto.
Gli italiani hanno mostrato, secondo il Presidente, una grande resilienza e hanno ritrovato delle energie nascoste che solo in questi casi estremi si riesce a tirar fuori per sopravvivere. Bisogna fare attenzione anche alle capacità reattive e a distinguere tra tristezza e depressione. “Il discrimine tra fisiologia e psicopatologia è costituito da riduzione del sonno, incubi, risvegli angosciosi e dalla perdita della capacità di lavorare e avere relazioni, insomma l’impossibilità di vivere come prima”.