“Il ristorante è come la scuola, un luogo in cui sei costretto a rispettare le regole della prudenza e del comportamento corretto”, lo afferma Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico. Ritiene sbagliato o ‘poco illuminato’ come afferma lui stesso, chiudere, soprattutto in vista del Natale, quegli spazi in cui siamo costretti a rispettare distanziamento e igiene. Si lascia che le persone si incontrino nelle case dove sono più rilassate e meno inclini al rispetto delle regole.
Da tempo si batte per la riapertura della scuola e lo fa, non come privato cittadino, ma come responsabile del Cts. “Noi del Cts abbiamo iniziato a mettere a verbale questi suggerimenti a fine aprile per dare una risposta alle necessità della scuola. Se dipendesse da me avrei riaperto le scuole da tempo, e oggi non posso che essere solidale con i ragazzi, fanno bene a protestare”.
Si inaugurano i centri commerciali, ma si chiudono le scuole, “Vergognoso. Quando si vedono scene come queste non si può fare a meno di pensare che non ci sia ancora piena consapevolezza del dramma che l’intero Paese sta vivendo. E in questo momento sembra evidente che la scuola sia la vittima sacrificale della nostra società; è molto più semplice chiudere una scuola che ritardare l’apertura di un nuovo centro commerciale, anche perché i ragazzi non votano”.