La verticalizzazione delle decisioni che sta adottando il premier Conte continua ad alimentare non pochi fastidi e malumori, da parte proprio della sua maggioranza.
Con il suo modus operandi sembrerebbe volere tenere i suoi alleati alla larga e muoversi in solitudine anche per scongiurare il rischio di un governo alternativo.
Questo atteggiamento è definito dai dem “un tatticismo logorante”, Zingaretti, che pare non incontrare il premier da quasi una settimana, ha sottolineato come le riforme in agenda siano in stand by. Le ambiguità intorno al Mes sembrerebbero un modo per non andare in contrasto con i grillini, che al contrario dei dem, si oppongono al fondo Salva-stati.
Ancora tra i punti di attrito, la cabina di regia per il piano del Recovery Fund concentrata a Palazzo Chigi, le nomine di Conte al Dis, trascurando il rinnovo di altri ruoli già scaduti.
L’accusa è che il premier Conte non riesca a dare una chiara direzione di marcia che vada oltre la mera sopravvivenza all’emergenza. Con l’approvazione dello scostamento di bilancio, si sta creando una maggioranza di fatto nata dall’esigenza di non spaccare il centrodestra. Se Conte ha ringraziato l’opposizione per il suo importante sostegno, secondo i dem ciò dimostra che la posizione di Conte trincerato su se stesso non potrà portare ancora molto lontano.