Halima Aden, la modella statunitense di origine somala, abbandona la moda. Nata in un campo profughi in Kenya, si è spostata negli Stati Uniti a soli sei anni ed è stata la prima modella a sfilare con l’hijab su passerelle di brand noti come Max Mara o Alberta Ferretti.
Lo ha comunicato lei su Instagram, dove è seguita da più di un milione di persone, informando che d’ora in avanti non sfilerà più per passerelle o poserà per foto. Tutto questo mondo l’ha allontanata dalla sua anima e si è ritrovata in situazioni più grandi di lei.
Tra le campagne che più l’hanno delusa, quella per American Eagle in cui indossava un hijab in denim. “Perché ho permesso loro di mettermi i jeans in testa quando all’epoca indossavo solo gonne e abiti lunghi? Ero così disperata di avere qualsiasi tipo di rappresentazione che ho perso il contatto con chi ero”, ha affermato sul social network. Ha parlato di un altro episodio, nello specifico di uno shooting per la rivista Glamour dove indossava una fascia verde sotto l’hijab e delle piume intorno al collo. Quello scatto significò per lei grande sofferenza, perché si era resa conto che “non era giusto”, afferma.
Halima è stata anche la prima donna a sfilare con un burkini per la campagna di Sport Illustrated. Considerata da tutti la modella che rompeva i tabù, era diventata la principale esponente della ‘modest fashion’, ovvero quello stile alla moda, ma conservatore che si adatta ai principi della religione musulmana.
“La cosa più importante per me è rimanere fedele a quello che sono”, diceva in un’intervista a Vogue un anno fa, ma ora Halima teme di non essere stata in grado di raggiungere quell’obiettivo e dice addio al mondo della moda.
