“Snam diventa sempre più verde e prevede di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, riducendo del 50% le emissioni di Co2 nel 2030”, così l’ad Marco Alverà ha presentato oggi in conferenza stampa il Piano strategico 2020-2024 di Snam.
L’azienda prevede di ridurre l’emissione di anidride carbonica di oltre 600mila tonnellate entro la fine del 2024 e si impegna a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5 gradi previsto dall’Accordo di Parigi, consolidando così ulteriormente la propria leadership nei fattori Esg. “In questi anni – affermano i vertici dell’azienda – Snam si è riposizionata per beneficiare dei nuovi mega-trend della transizione energetica, grazie ad infrastrutture che saranno cruciali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. La posizione di Snam nel superciclo beneficia di infrastrutture che sono già al 70% hydrogen ready e che saranno abilitanti della transizione energetica. La prospettiva, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato per fare dell’Italia un hub europeo dell’idrogeno”.
Anche per questo il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato all’infrastruttura ‘hydrogen ready’ (sostituzioni e sviluppo degli asset con standard ‘hydrogen ready’). Gli investimenti salgono a 7,4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al piano 2019-2023) per lo sviluppo del sistema e la transizione energetica. Rispetto al piano precedente, la crescita è riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate (6,7 miliardi di investimenti) sia alle nuove attività della transizione energetica (oltre 0,7 miliardi di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano).
Per quanto riguarda invece il gasdotto Tap, di cui Snam possiede il 20%, le operazioni commerciali sono iniziate la scorsa settimana. Infine, Snam prevede di rafforzare il piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, con oltre 70 milioni di risparmi attesi al 2022, e di ottimizzare la struttura di debito con un focus sulla finanza sostenibile.
Il piano prevede circa 500 milioni di investimenti in digitalizzazione – dal controllo delle attività da remoto all’adozione di IoT, cloud ed edge computing – per consentire a Snam di diventare la società di trasporto gas più tecnologicamente avanzata al mondo e garantire sempre maggiore sicurezza e sostenibilità delle attività operative.
I sistemi IoT e machine learning permetteranno di trasmettere e analizzare quasi real-time una quantità di dati giornaliera 100 volte superiore a quella attuale. Nel corso del 2021 sarà avviato il primo distretto del futuro (TecHub) a Bologna, che tra le altre cose si occuperà di monitoraggio in tempo reale dei consumi, utilizzo di droni e satelliti per l’ispezione della rete, individuazione georeferenziata e in tempo reale di eventuali fuoriuscite e manutenzione predittiva.
In agenda anche 200 milioni dedicati, per i business alternativi, alle infrastrutture di biometano “per raggiungere una capacità di almeno 64 MW”, 200 milioni all’efficienza energetica “per consolidare la posizione di player nazionale”, 150 milioni all’idrogeno “per l’avvio di progetti di conversione di tratte ferroviarie e l’installazione di fuel cells sulla rete Snam” e 150 milioni alla mobilità “per accrescere l’infrastruttura di distribuzione con focus Lng, e avviare i primi distributori a idrogeno”.
Alverà ha poi affermato: “Snam conferma l’impegno a garantire agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile e il pagamento di un acconto sul dividendo. È confermata la crescita del dividendo per azione del 5% fino al 2022, con un’ulteriore crescita minima del 2,5% nel periodo 2023-2024″.