La burocrazia italiana è vecchia, mancano i profili giovani e l’expertise nel campo digitale e prevalgono solo profili giuridici. L’età media è sempre più alta e si attesta intorno ai 55 anni. Il 16,9% del totale dei dipendenti è over 60, contro il 2,9% degli under 30: un rapporto di 6 a 1. Se non si considerano le forze armate, i giovani sotto i 30 si riducono al 2%.
Manca la formazione e l’aggiornamento, la spesa per i corsi per i dipendenti è scesa a 48€ per 1,02 giornate per ogni dipendente con contratto a tempo indeterminato.
Forum Disuguaglianze Diversità, Associazione Movimenta e Forum P.A. denunciano una ‘burocrazia difensiva’ troppo attenta ai processi formali e poco al sostanziale raggiungimento degli obiettivi. Per gestire i fondi europei dovranno essere fatte 500mila nuove assunzioni: è importante che venga sfruttata questa occasione per un turn over generazionale e per trovare competenze al passo con i tempi, per esempio nel campo dell’informatica e del digitale.
Servono progetti di formazione adeguate e mission precise: transizione ecologica, parità di genere, efficientamento energetico. In Italia ci sono 56 dipendenti della PA ogni mille abitanti, un numero molto basso se si guarda agli altri paesi europei. Altrove, però, la burocrazia è snella e funziona, mentre in Italia è la causa del blocco di tanti progetti o cantieri edilizi, errore che non ci possiamo permettere con il Recovery Fund.
