La Conferenza Rome Med – Mediterranean Dialogues, giunta alla sesta edizione, promossa a partire dal 2015 dal Ministero degli Affari Esteri e e dall’Ispi, si svolge quest’anno in modo virtuale con una teleconferenza. L’obiettivo è quello di redigere un’agenda ‘positiva’ per il Mediterraneo. Le priorità sono inevitabilmente dettate dall’emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo.
In questo contesto, la Cina è riuscita ad imporsi sulla scena del Mediterraneo con una sempre maggiore influenza. Il progetto era già cominciato con la Nuova Via della Seta di Xi Jinping, ma con l’emergenza da Covid19 Pechino è diventato leader dell’esportazione di dispositivi sanitari, quali mascherine e kit per i test. Anche sul fronte del vaccino, la Cina ha saputo imporsi, firmando accordi con Israele e Arabia Saudita per le sperimentazioni cliniche della Sinopharm e con l’Arabia Saudita anche la partnership con la CanSino Biologics.
Gli Stati Uniti, al contrario della Cina, cominciano ad arretrare: hanno ridotto il numero di soldati in Iraq e Siria e hanno rimosso i sistemi missilistici dall’Arabia Saudita. Questo porterà a lotte tra gli altri paesi che si contendono l’influenza dell’area, con anche un importante ruolo giocato dalla Russia di Putin.
Joe Biden non riuscirà a prendere parte ai Med Dialogues, ma Giampiero Massolo, presidente dell’Ispi, è certo che ci saranno occasioni di dialogo con gli Usa, come successo in passato. “Ormai il nostro è un processo che dura tutto un anno. L’ultima amministrazione democratica è sempre stata molto prodiga nei confronti di Med. Kerry è venuto più volte e ha fatto qui il suo discorso di commiato da Segretario di Stato. È la piattaforma giusta per chi è attento agli alleati e non vuole allontanarsi dalla regione mediterranea”, ha dichiarato Massolo.