Lucia Aleotti e il fratello Alberto Giovanni sono stati assolti. Così ieri la Cassazione ha confermato la sentenza di secondo grado emessa dalla Corte d’Appello di Firenze due anni fa.
I due figli del patron dell’azienda farmaceutica Menarini, morto nel 2014, erano stati accusati di riciclaggio nell’ambito del processo che porta il nome dell’azienda, secondo cui il padre Sergio aveva depositato in Liechtenstein e poi fatto rientrare in Italia un’ingente somma di denaro attraverso uno scudo fiscale.
Confermata anche la restituzione del miliardo di euro confiscato con la condanna in primo grado. Il Procuratore Generale della Cassazione aveva chiesto per Lucia Aleotti l’annullamento con rinvio della sentenza e invece la conferma dell’assoluzione per Alberto. I due fratelli si dicono molto contenti che dopo tanti anni sia stata riconosciuta la loro estraneità ai fatti.
L’avvocato Michele Briamonte, che li ha difesi insieme ai colleghi Nubile, Coppi, Traversi, Vecchi e Davirro, ha affermato: “Siamo contenti che la Corte di Cassazione ancora una volta abbia insegnato la lettura dei fatti secondo il diritto, mettendo fine a lunghi anni di patimenti e difficoltà di parti e difesa legati a interpretazioni sin dall’inizio non condivisibili”.