La nuova riforma dell’istruzione del governo di Pedro Sánchez esclude il castigliano come lingua veicolare a scuola. Le materie verranno studiate nell’idioma della regione autonoma, ad esempio il catalano, e sarà previsto lo studio dello spagnolo solo per alcune ore.
La decisione ha scatenato così la preoccupazione dell’opposizione che ritiene che il castigliano sia la lingua spagnola ufficiale dello Stato e che tutti debbano conoscerlo e poterlo usare.
La Catalogna è il caso più emblematico della Spagna. La filosofia alla base è l’immersione linguistica, dunque l’obiettivo di rendere i suoi abitanti sin da piccoli bilingui, con la possibilità di scegliere l’idioma da utilizzare. I critici contestano che questo modus operandi abbia favorito lo sviluppo di una propria identità nazionale che ha portato al movimento indipendentista.