Anche l’americana Moderna annuncia l’arrivo del vaccino. Per la fine dell’anno, il mercato Usa riceverà un miliardo di dosi. La risposta sarebbe ancora più alta di quello Pfizer, raggiungendo il 94,5% di protezione.
A differenza del vaccino Pfizer/BioNTech, quello di Moderna può essere conservato ad una temperatura di meno 2-8 gradi, che si può ritrovare in un normale frigorifero domestico, e resisterebbe per 30 giorni. Dunque non ci sarebbe necessità di pensare a container speciali per il trasporto e lo stoccaggio.
Entrambi i vaccini si basano sull’Rna, il nucleo del virus, con le cui informazioni l’organismo è spinto a produrre anticcorpi specifici. Richiedono tutti e due una doppia somministrazione per avere effetto.
Oltre a Pfizer e Moderna, che hanno dato annunci ottimistici, ci sono altre aziende che stanno lavorando al vaccino. Quello del Jenner Institute in collaborazione con l’IRBM di Pomezia e prodotto da Astrazeneca, o quello di Janssen/Johnson & Johnson, o ancora Sanofi/GFK.
La Commissione Europea ha firmato cinque accordi (l’ultimo con CureVac per 405 milioni di dosi) ed è in trattiva anche con Moderna, secondo quanto affermato da Ursula von der Leyen.