Il Governo ha reagito alla crisi economica che si è generata a seguito di quella sanitaria fornendo “bonus a pioggia”, ovvero promettendo una somma di denaro a tutti. Dal bonus mobilità a quello per acquisto di pc e tablet. Queste forme di assistenza hanno davvero funzionato?
Bonus mobilità
Il famoso click day che ha mandato in down il sito. Per fare la domanda era necessario registrarsi con lo spid, ma il gestionale non è stato pronto a ricevere così tante persone insieme. Risultato? Si sono ricreate anche online lunghissime file, solamente chi si è collegato per primo è riuscito ad ottenere parte del plafond. Per Milena Gabanelli e Fabio Savelli, autori di un’interessante analisi sul Corriere della Sera, l’errore è stato offrire questo bonus a tutti indistintamente. Ci sarebbe dovuto essere un criterio di reddito, permettendo così a chi vive in zone più periferiche e ha entrate minori di ottenere l’agevolazione, mentre a chi vive in zone centrali e ha fasce di reddito alte riservare uno sconto minore.
Bonus connettività
Un altro bonus che il Governo ha voluto elargire è quello per l’acquisto di pc e tablet, il “bonus connettività”, che per lo Stato costa 1,15 miliardi usando i fondi dell’Europa. In questo caso è stato predisposto un bonus di 500 euro per chi ha Isee inferiore a 20mila euro e di 200 euro per chi ha la fascia di reddito inferiore ai 50mila euro. Questo aiuto si è fatto necessario in virtù della spinta allo smart working e alla didattica a distanza, ma lascia fuori il 40% degli italiani che sono privi di rete internet veloce a casa. Il bonus di 500 euro sarebbe da suddividere in 300€ per la connessione e 200€ per l’acquisto del pc. L’importo dovrebbe essere più corposo perché solo gli abbonamenti con le compagnie telefoniche costano in media 400€ all’anno e hanno vincoli di sottoscrizione per 24/36 mesi. Altro punto debole: le possibili frodi. Qualcuno potrebbe aver disdetto il proprio abbonamento per riattivarne uno usufruendo del bonus. Nessun controllo viene fatto su chi richiede questo supporto: la verifica è demandata alle compagnie telefoniche che chiedono unicamente un’autodichiarazione. Solo nel caso in cui venga scoperto che la persona che ha fatto richiesta, non ha diritto al bonus, in quel caso deve immediatamente restituire il device acquistato.
Bonus vacanze
Sul fronte turismo e il bonus vacanze, sono pochi gli italiani che ne hanno effettivamente usufruito. Il motivo? Una procedura troppo complessa per ottenerlo. Bisognava scaricare l’app “Io”, non aggiornabile su versioni di smartphone più vecchie (primo problema) e accreditarsi con lo spid. L’app avrebbe poi generato un qr code da mostrare alle strutture alberghiere per ottenere uno sconto sulla fattura fino a 500€. Il voucher è stato però rifiutato da molte strutture perché queste avrebbero dovuto fornire al cliente le password del loro cassetto fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate.