Negli ospedali, oltre alla grande emergenza del Covid19, continua, o perlomeno dovrebbe, l’attività ordinaria di tutti quei pazienti che sono affetti da altre patologie. Tra queste c’è il mordo di Parkinson, che ritiene continue visite, somministrazione di medicinali e prescrizione di nuove cure.
Sono 250mila i malati di Parkinson in tutta Italia che stanno riscontrando difficoltà nel proseguimento delle cure. In Piemonte, dove sono circa in 22mila ad essere affetti dal morbo di Parkinson, c’è grande preoccupazione. Alcuni ospedali del territorio sono stati dedicati interamente ai pazienti Covid e gli altri malati sono costretti a rinviare le loro visite o affidarsi alla telemedicina. La visita in presenza però non è la stessa cosa e non tutti i pazienti sono in uno stato che permette di rimandare un controllo.
A Roma, presso l’Ospedale San Raffaele, sono 2mila i pazienti con mordo di Parkinson. Al momento il calendario visite è stato rispettato, ma c’è preoccupazione per le attività di fisioterapia o logopedia in centri specializzati che sono costretti a chiudere o limitare il numero di assistiti.