L’ “elefante rosa”, di cui parla Federico Fubini nel suo ultimo libro “Sul Vulcano. Come riprenderci il futuro in questa globalizzazione fragile” (Longanesi 2020), si aggira per i corridoi dei palazzi romani sfuggendo a sguardi indiscreti. Fuor di metafora, l’elefante rosa è la firma del governo italiano sul memorandum d’intesa con Pechino: nel 2013 l’Italia stringe con la Repubblica popolare cinese un accordo dall’enorme valore simbolico.
‘È stata un’operazione abilissima dei Cinesi. Un rapporto per la prima volta con un paese fondatore dell’Ue, membro della Nato e del G7, che aderisce alla Belt and Road Initiative. Un successo geopolitico per Xi Jinping, una sconfitta per l’asse atlantico’, spiega il Vicedirettore del Corriere della Sera a LaChirico.it.
Dal memorandum di intesa, l’Italia non è riuscita ad ottenere granché sul piano commerciale, mentre la Francia di Macron ha venduto Airbus senza far parte dell’accordo. Per Fubini gli effetti non si sono visti né sul piano commerciale, ma neanche in occasione della pandemia. Gli accordi non hanno permesso all’Italia di essere stata informata in anticipo su cosa succedeva a Wuhan.