Federico Fubini nella sua video intervista a LaChirico.it presenta il suo ultimo libro “Sul Vulcano. Come riprenderci il futuro in questa globalizzazione fragile” (Longanesi 2020). Ricco di spunti interessanti, il libro si sofferma sul ruolo della Cina, a cui dedica vari capitoli. Fubini conferma la grande responsabilità di Pechino di aver nascosto al resto del mondo la verità sul virus. A dimostrarlo il fatto che nelle prime tre settimane di gennaio da Wuhan si poteva viaggiare verso qualsiasi altro posto del pianeta, ma non verso le città interne alla Cina.
“Mantenere aperto il traffico aereo con la Cina è stato un errore evitabilissimo – afferma il Vicedirettore del Corriere della Sera – Le autorità sanitarie cinesi avevano individuato la mappa genetica del nuovo coronavirus già il 2 gennaio ma per dieci giorni non condivisero le loro informazioni con il mondo esterno. Già il 7 gennaio il presidente Xi ordina al comitato permanente del Politburo di agire per contenere l’epidemia, eppure fino al 23 gennaio il Boeing della China Southern Airlines continua a fare la spola tra Roma e Wuhan scaricando a Fiumicino 1800 persone”.
La Cina ha così perso la fiducia degli altri Paesi, nonostante la cosiddetta “diplomazia delle mascherine”. “Il 2020 segna una catastrofe della Cina sul piano reputazionale, non bisogna essere trumpiani per guardare con sospetto questa Cina – spiega Federico Fubini – Ma il 2020 è anche l’anno in cui la Cina diventa il principale partner commerciale dell’Europa superando gli Stati uniti”.
Un punto su cui pone l’attenzione il giornalista è che la vicenda della mancata comunicazione del Coronavirus rispecchia un sistema politico fondato sul partito unico, privo di legittimazione popolare, di per sé opaco e inaffidabile. “Lo dimostra il fatto che a Wuhan i cittadini hanno costituito community di assicurazione sanitaria per sostenersi reciprocamente nel caso in cui venissero colpiti dal Covid: non esiste una sanità pubblica e le persone si organizzano come possono. Il regime di Xi poggia su basi fragili”.