Il Belgio impone il lockdown ma permette il knuffelcontact, ovvero il contatto di coccole. Si tratta di una persona che si può continuare a vedere, in quanto considerata un aiuto fondamentale per resistere alla solitudine e per mantenere la salute mentale integra.
Lo ha annunciato il primo ministro belga Alexander De Croo. Considerate le criticità del sistema sanitario, ha informato i suoi cittadini che un confinamento è inevitabile per abbassare la curva dei contagi. Ogni persona potrà vedere però il proprio compagno di coccole. Eccezion fatta per chi vive da solo: oltre al knuffelcontact, potrà ricevere a casa un’altra persona, ma non contemporaneamente.
La decisione del Governo belga fa eco a quanto già deliberato dall’Olanda alla prima ondata che permetteva di vedere il “seksbuddy”, un compagno di letto, o in Inghilterra in cui si parlava di “support bubble”, una bolla di sostegno, quella persona che in una fase meno restrittiva del confinamento poteva essere incontrata.
Una versione rivisitata del congiunto e dell’affetto stabile di cui parlava Conte nei primi allentamenti alle misure anti-Covid19.
La scelta del governo belga si basa su quanto sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha dato l’allarme sul rischio di depressione, disturbo mentale più diffuso al mondo e più frequente dopo le malattie cardiovascolari. Anche l’Iss ha analizzato più di 20.000 persone e mostrato come il lockdown abbia incrementato i disturbi psicologici (ansia e depressione).
Il lockdown è infatti una condizione di isolamento che non appartiene alla natura dell’uomo. È quindi un fattore di disagio e a lungo andare può favorire lo sviluppo di malattie della psiche, ma anche avere anche ripercussioni sullo stato fisico delle persone che sono così a maggiore rischio di ipertensione o malattie cardiovascolari.