La giustizia è in affanno a causa della diffusione del Coronavirus e delle conseguenti restrizioni del Governo. In difficoltà è soprattutto il settore penale, il livello di telematizzazione è molto più basso rispetto all’amministrativo o al civile.
Nelle scorse settimane le aule sono tornate ad essere piene e le file per le cancellerie molto lunghe. I capi degli uffici stanno allora valutando di rinviare molte udienze, così come previsto dal Decreto Ristori Bis, secondo cui le udienze a cui non possono prendere parte testimoni in quarantena o isolamento fiduciario, devono essere rimandate.
Il risultato è un quadro frammentato, in cui i Presidenti dei vari tribunali varano misure diverse e gettano nel caos gli avvocati. Nel penale, deve essere presente ad ogni udienza un cancelliere, ma questi sono spesso assenti per casi di positività, e le aule grandi e attrezzate per le video conferenze sono poche.
I giudici di pace sono totalmente bloccati. Non vi è digitalizzazione dei materiali e delle procedure. Non hanno i mezzi necessari e lavorano in strutture inadeguate.