Con il Coronavirus abbiamo dovuto ripensare la nostra socialità. Non possiamo più frequentare tutte le persone che vogliamo, non possiamo abbracciare i nostri cari e siamo costretti a passare gran parte del tempo da soli. Sono i giovani che soffrono più: dalla ricerca del Sole24ore la fascia di età tra i 18 e i 34 anni è quella che dichiara di soffrire spesso di solitudine. Inoltre, sono più le donne degli uomini ad accusare l’essere soli, più al sud che al nord.
Tra le motivazioni che portano a questa sensazione generalizzata tra i giovani, c’è la difficoltà di vedere i propri compagni, di dover ridurre le uscite serali o gli allenamenti insieme. Le nuove restrizioni andranno ad acuire questa sensazione secondo il 53% degli intervistati che si sente più solo e secondo il 37% degli italiani in generale.
La conseguenza è il rischio di isolamento. Nel 77% dei casi le persone estranee vengono percepite come ostili, così come lo diventa il proprio quartiere o la propria città. Neanche i social network riescono ad alleggerire questo sentiment, solo il 26% delle persone che si sentono in solitudine lo ritengono un buon espediente per mantenere i rapporti.
Gli intervistati si dicono preoccupati della situazione sanitaria e a seguire dell’economia del Paese. Verso la politica provano rabbia, hanno poca fiducia nella classe dirigente e dubitano che entro la fine dell’anno ci saranno dei miglioramenti.