Le forze di polizia si preparano a combattere su tre fronti: terrorismo, controlli anti-Covid, ordine pubblico. Si prospetta un periodo molto più duro di quello di marzo. In primavera gli italiani hanno obbedito alle restrizioni di Conte, senza fare proteste, forse per paura. Dopo mesi di esasperazione, sono arrivate le rivolte, in molte città piuttosto violente, da Milano a Napoli.
La polizia è stanca e sotto personale. Oltre a tutte le conseguenze del Covid, di un nuovo lockdown e di continui dpcm che annullano e sostituiscono in continuazione quanto detto in precedenza, si è riaffacciata la minaccia del terrorismo. Il capo della Polizia Franco Gabrielli ha invitato i questori ad intensificare i controlli sui luoghi a rischio di attentato.
Controlli sugli spostamenti, ai confini tra le regioni, check sulla chiusura dei locali e rischio di assembramenti, ma anche verifiche sull’immigrazione, operatori vicino a Chiese e Sinagoghe. Sono tanti i fronti pericolosi che si aprono davanti a noi per i prossimi mesi. Il Viminale teme per un “inverno pericoloso”.