Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha spiegato a LaChirico cosa secondo lui è necessario per contenere l’emergenza da Coronavirus, come l’introduzione di “misure anagrafiche”, e qual è il ruolo delle Regioni.
A proposito del suo recente tweet sugli anziani, definiti “non utili al sistema produttivo italiano”, duramente criticato da molti, incluso il virologo Roberto Burioni, afferma: “Se Burioni non ha di meglio da fare che attaccare il sottoscritto, ce ne faremo una ragione. Le urgenze sono altre. Con la chiusura di scuole, palestre, sport di gruppo, abbiamo sigillato in casa intere fasce di popolazione che non risentono del Covid mentre non facciamo alcunché per non far uscire di casa le persone che il Covid uccide. Quello è stato un tweet sbagliato, un inciampo del mio staff, mi scuso di nuovo verso chiunque si sia sentito offeso. Ciò detto, non sono io ad aver fissato l’età della pensione a 65 anni’.
Tra chi si è risentito della sua dichiarazione, pare ci sia anche Silvio Berlusconi. “Di questo non ho notizia – afferma nell’intervista integrale disponibile sul Foglio in edicola – l’ultimo risentimento di cui ho contezza è quello per non aver riconosciuto a Forza Italia un posto in giunta. Comunque mi risulta che Berlusconi si trovi in una casa ben protetta in Francia, direi che ha seguito il mio consiglio”.
L’Italia è un paese per vecchi, così lo definisce Toti. “L’età media dei decessi per Covid è 82 anni, in Liguria il 95 percento delle morti sono sopra i 75 anni, i giovani accusano sintomi nulli o lievi. Allora io domando: un ragazzo non può prendere un aperitivo, manco fosse un untore, e poi i nonni possono giocare a bocce. Purtroppo l’Italia è un paese per vecchi, una vera gerontocrazia. Forse, al di là del Covid, uno svecchiamento generazionale al comando farebbe bene all’Italia”.
Sul ruolo delle regioni, Toti afferma che ‘le Regioni non possono semplicemente ratificare le decisioni prese dal governo, serve un confronto politico su misure che devono tener conto delle specificità di ogni singolo territorio. Spesso accade – continua – invece che il premier Conte assuma decisioni che ricalcano ordinanze regionali. Ormai la Conferenza delle Regioni rappresenta il blocco di sindacato dei territori, indipendentemente dalle appartenenze politiche”.
È necessario per il Presidente prendere decisioni considerando le caratteristiche locali di ogni area. “Ogni settimana inviamo al ministero della Salute una miriade di dati per definire l’indice di trasmissibilità e poi una serie di parametri che descrivono la situazione ospedaliera. Francamente rifiuto la logica dell’automatismo perché nessuna equazione matematica può sostituirsi al compito della politica di contemperare interessi diversi tenendo conto delle caratteristiche locali. Il governo non può giocare allo scaricabarile né può pensare di trasformare il Cts in una sorta di Consiglio dei ministri dove ogni decisione sarebbe scientificamente inoppugnabile o ineluttabile”.