I 60 secondi di oggi parlano dei fatti di ieri, l’Occidente libero è sotto attacco da parte dell’Islam radicale. Purtroppo lo ricordiamo soltanto in concomitanza con fatti tragici e invece la lotta al terrorismo, che è la vera guerra che stiamo combattendo ormai dall’11 settembre 2001, è una guerra che ci riguarda ogni giorno e che riguarda ciascuno di noi.
Tanto più in questo caso l’Italia ha un’enorme responsabilità. Perché il terrorista è arrivato sulle coste meridionali dell’Italia con un barchino, lo abbiamo accolto, lo abbiamo nutrito, lo abbiamo fotosegnalato. Poi lo abbiamo mandato sulla nave quarantena, poi a Bari con un foglio di via con decreto di espulsione entro sette giorni, ma in realtà libero con quel foglio in tasca di muoversi indisturbato sul territorio italiano e di arrivare fino a Nizza.
Perché ciò è accaduto? Lo vogliamo sapere dalle nostre autorità di Governo, lo vogliamo sapere dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lo vogliamo sapere dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese perché purtroppo la politica soft verso gli sbarchi, questa retorica non dei porti aperti, ma di un approccio nuovo, di accondiscendenza, di accoglienza, non funziona, chi non ha diritto di stare in Italia, non deve arrivare nel nostro Paese.
Se arriva nel nostro Paese deve essere immediatamente respinto, questo non è un regalo ai sovranisti, è un fatto di legalità, è un fatto di legge, un fatto di democrazia e oggi più che mai è un fatto di sicurezza, sicurezza nell’unica vera guerra che stiamo combattendo, quella al terrorismo islamico.