Le vie dello shopping sono sempre più vuote, come lo sono le città che le ospitano. I turisti mancano da mesi, insieme a loro i “big spender” principali, i locali non investono molti soldi nei brand di lusso e con il lockdown dalle ore 18 lo faranno ancora meno.
Secondo Deloitte, nel 2020 i visitatori di Via Monte Napoleone a Milano sono calati del 57% rispetto agli 8 milioni del 2019. In Via Sant’Andrea il brand Stuart Weitzman ha lasciato i suoi spazi ad una società che si occupa di trading online, con una buonuscita pari circa alla metà di quella che si sarebbe potuto chiedere in tempi normali.
Sono tanti i negozi che non hanno riaperto: a Roma, da Piazza di Spagna a Via del Corso, passando per Via del Babbuino, numerosi brand stanno facendo le valigie, da Guess a Boggi. In Corso Buenos Aires a Milano hanno chiuso 39 negozi su 440.
Corso Monte Napoleone a Milano, nonostante il calo dei visitatori, è un caso a parte. I brand di lusso non vogliono lasciare le vetrine più ambite della città e anche le più difficili da ottenere. Le marche rimangono e la via resta la quinta più cara al mondo per gli affitti (circa 13.700€ al metro quadro all’anno).