Tra le nuove restrizioni del Governo, sancita la chiusura di teatri e cinema. Dura la reazione di tantissime persone dello spettacolo, da Pierfrancesco Favino a Vittoria Puccini, passando per Michelle Hunziker e Lorella Cuccarini.
In questo modo si mette in ginocchio un settore già profondamente colpito, ma che stava cominciando a ritrovare la sua luce piano piano, con le proiezioni di film o gli spettacoli teatrali a cui timidamente le persone prendevano parte.
Ingressi contingentati, misurazione della temperatura, posti alternati. Eppure il Dpcm di domenica ha sancito la chiusura di teatri e cinema, i luoghi della cultura.
«Non siamo tempo libero, siamo lavoro e molto di più. Non condividiamo le decisioni prese su cinema e teatri e non da oggi. Come intendete sostenere i lavoratori? Perché non ci ascoltate rispondendo alla nostra richiesta di un incontro?», questo l’appello di Unità – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo – condiviso dagli attori italiani e rivolto a Conte, Mattarella e Franceschini.
Su 346.262 spettatori di 2782 spettacoli, tra il 15 giugno e il 10 ottobre, si è registrato un solo caso di persona positiva. Ci si chiede perché si intervenga in modo così duro su un settore che stava reagendo bene e in altri campi, come il trasporto pubblico, dove il rischio di contagio resta altissimo, non viene varato nessun provvedimento mirato.