Ha fatto discutere la vignetta condivisa dal Ct della Nazionale Roberto Mancini, in cui criticava con ironia la comunicazione ansiogena dei telegiornali che non fanno altro che dare continui aggiornamenti sul numero dei contagiati e diffondere ansia.
La vignetta rappresenta una persona malata su un letto di ospedale e un’altra accanto che gli chiede come ha contratto la malattia. La risposta: «Guardando i tg».
Questa immagine che voleva solo far riflettere con un pizzico di ironia su una macchina informativa martellante e a senso unico ha scatenato la reazione indignata dei più che hanno prontamente bollato il Ct della Nazionale come un ‘negazionista’.
Ora, al di là della assoluta inopportunità di impiegare un termine riferito storicamente a una tragedia dell’umanità come l’Olocausto, la vignetta condivisa dall’allenatore su Instagram provava solo a sdrammatizzare in un momento di enorme tensione nazionale, anche a causa di annunci che vengono fatti ritratti ripetuti disattesi.
Lo stesso Mancini si è poi scusato per chi si fosse sentito offeso da un gesto del tutto innocuo.
La verità è che sul Covid vige la dittatura del pensiero unico (e ansiogeno). Chi tenta di conservare un briciolo di lucidità viene tacciato come ‘negazionista’. E se fosse semplicemente ‘realista’?
Evidentemente non è poi concesso criticare l’informazione ansiogena che c’è in Italia ormai da molti mesi.