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Misiani: “Non vogliamo accanirci con i contribuenti, un nuovo lockdown sarebbe mortale per l’economia”

Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia Tv.

Tanti i punti all’ordine del giorno, a partire dall’emergenza sanitaria, ancora viva in Italia. “Ne avremo ancora per mesi, finché non sarà disponibile un vaccino. La ricerca sta facendo grandi passi in avanti. È molto probabile che tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 uno o più vaccini siano disponibili. Poi è chiaro che ci sono i tempi di somministrazione, si partirà con gli operatori sanitari e poi si allargherà il raggio alle altre persone”.

Le scuole e i luoghi di lavoro per il Viceministro sono luoghi relativamente sicuri, più dei contesti familiari in cui si verificano ora più contagi. Il Paese non si può permettere un altro lockdown, dunque è necessario fare interventi mirati, come dimostrano i dpcm. Un fattore decisivo rimane il senso di responsabilità dei cittadini. C’è stato un rilassamento eccessivo e una sottovalutazione del rischio.

Sul fronte delle cartelle esattoriali, afferma: “Le cartelle sono bloccate fino al 31 dicembre, quindi dal 1 gennaio partirà l’invio. Non è un processo che si può bloccare all’infinito perché si tratta di tanti arretrati e gli arretrati vanno pagati”. Il Governo, ci tiene a specificare, non vuole accanirsi con i contribuenti, per questo sono state rinviate le cartelle o diluiti i termini di restituzione delle tasse.

Sul decreto liquidità, Misiani dichiara che “l’operazione sul credito è partita a rilento, ma è diventata gigantesca. A ieri siamo a 93 miliardi di euro per 1 milione e 200mila domande per quanto riguarda i prestiti garantiti fino al 100%. Per quanto riguarda invece i prestiti alle imprese un po’ più grandi – continua – siamo al di sotto dell’obiettivo che ci eravamo dati, siamo a 15 miliardi e mezzo”.

È fondamentale per il viceministro Misiani sostenere i settori in crisi, senza accontentarsi però delle misure di emergenza, ma pensando al futuro e agli investimenti per ripartire.

Redazione

 

 

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