Ai medici di famiglia viene richiesto sempre più di contenere l’emergenza da Covid-19, evitando che tutte le persone con sintomi si facciano prendere dal panico e vadano in ospedale. Ma i medici di base lamentano i pochi strumenti messi a disposizione dallo Stato per costituire questo argine.
Non ci sono presidi dedicati, non vengono fornite le mascherine FFP2 o FFP3 né i misuratori di temperatura. Ogni studio ha dovuto pagare di tasca propria dei termoscanner o gli strumenti per sanificare ogni giorno l’ambiente.
I medici, di cui si fa portavoce il dottore Luca Musso in una lettera al Corriere della Sera, non hanno neanche ricevuto un supporto burocratico. Gli uffici non rispondono e gran parte delle persone lavorano da casa.
I medici, gli infermieri, gli operatori sanitari danno il massimo ogni giorno in nome del giuramento di Ippocrate che all’inizio della loro carriera hanno promesso di rispettare. Non dimentichiamoci, però, che “anche agli angeli possono cadere le ali”.