In Bolivia ha trionfato l’ex ministro dell’Economia del governo di Evo Morales, Luis Arce, candidato socialista del Mas. La prima elezione presidenziale in Sudamerica dopo la pandemia, ha visto proclamare il suo vincitore grazie ai sondaggi e agli exit poll. Lo scrutinio è stato particolarmente lento, i voti degli indigeni arrivavano con ritardo e i giornali hanno deciso di pubblicare le proiezioni a sei ore dalla chiusura dei seggi.
Arce ha battuto Carlos Mesa ottenendo più del 50% dei voti, stando a quanto riportato dalla stampa. Quando la presidente di transizione, Janine Añez, ha proclamato il candidato del Mas vincitore, Arce ha ringraziato il popolo. Non ha fatto menzione al suo padrino politico Morales, costretto all’esilio dopo che la sua vittoria è stata contestata per brogli.
Sono due i possibili scenari della Bolivia qualora fosse confermato che Arce ha ottenuto il consenso di più della metà dei cittadini. Potrebbe crescere in un partito che non avrebbe più come unico riferimento Morales, che a quel punto potrebbe defilarsi. O in alternativa, l’ex Presidente potrebbe continuare a far parte del Mas e diventare una figura ingombrante.
Ora il neoeletto Arce ha davanti a sé un paese bisognoso di pace e stabilità dopo i duri mesi della pandemia. Sarà suo compito distribuire dei buoni contro la fame e rivedere i contratti di vendita di gas con Argentina e Brasile per finanziare i programmi assistenziali.
