Dietro ad un matrimonio, c’è un mondo più o meno visibile di lavoratori, dettagli, scadenze. Con la decisione del Governo di ridurre drasticamente il numero degli invitati è stato dato un ulteriore duro colpo al settore. Federmep, associazione nazionale di categoria, conta 65mila matrimoni cancellati da marzo ad oggi e a risentirne sono più di 50mila aziende del settore e oltre 300mila lavoratori.
Si registra almeno una perdita di 20 miliardi di euro per la wedding industry, dato che potrebbe essere smentito e rialzato. Il Dpcm ha affossato un settore già in difficoltà da molti mesi, ma che stava vedendo una ripresa nelle ultime settimane.
La decisione così repentina del Governo mette in difficoltà sia i gestori delle location che gli sposi stessi. Passare da 120 a 30 invitati da un giorno all’altro causa problemi alle strutture, che avevano fatto affidamento su guadagni molto più alti, e sugli sposi stessi che si trovano così a dover “cancellare” all’ultimo gli invitati meno simpatici.
Le aziende di catering sono devastate dagli effetti della pandemia. Per rispondere alle restrizioni da Covid-19, hanno investito denaro sulle nuove modalità di servizio (per esempio dotando tutti i buffet di plexiglass separatori). Lo stesso Vicepresidente di Federmep prevede di chiudere il 2020 per la sua azienda con una perdita del 90%.
Le aziende del settore sono ora unite per chiedere al Governo di rivedere la sua decisione e di eliminare il tetto massimo di 30 invitati, considerato del tutto arbitrario.