I soldi del Recovery Fund non arriveranno prima dell’estate 2021 quando riceveremo solo un 10% del dovuto, pari a 20 miliardi di euro. È quanto emerge dal calendario che la Commissione sta definendo in questi giorni.
Ancora tanti sono i passaggi che devono essere espletati e ancora lunghi i tempi per ricevere i fondi europei.
A cominciare dal via libera del Consiglio UE e la successiva ratifica nei 27 parlamenti nazionali. Per far partire il Next Generation UE ogni governo dovrà poi presentare un piano dettagliato con tutti i progetti a cui dedicherà i fondi. Questa fase richiederà tre mesi di lavorazioni, due per lo studio della Commissione, uno per il Consiglio.
Punto ancora più importante: la raccolta di fondi sul mercato. La Commissione sta definendo il piano per ottenere quasi 900 miliari di euro. Il commissario al Bilancio Hann si è detto fiducioso considerato l’interesse degli investitori. Ma la prima emissione di bond sul mercato è prevista solo per il prossimo giugno, quindi ancora ce n’è di tempo da aspettare.
I bond avranno una durata media di 15 anni. Solo verso fine mese ci sarà la prima emissione dei social bond Sure che però ammonteranno, secondo le stime, a un terzo del totale del piano (100 miliardi). L’Italia dovrebbe ottenere nel 2020 circa 9 miliardi di prestiti (su 27,4 totali).
Nel frattempo, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato ieri le linee guida del piano che prevede l’utilizzo di 205 miliardi del programma Ue, oggi si attende il benestare dell’Aula.
Conte e i suoi si dedicheranno poi alla bozza della manovra da inviare alla Commissione europea, mentre si attende in Italia Ursula von der Leyen.
Insomma, la strada verso i fondi del Recovery Fund si prospetta ancora lunga e tutt’altro che in discesa.