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Gli effetti della pandemia sul benessere mentale dei lavoratori

Il 2020 è stato uno degli anni più stressanti di sempre e ha avuto effetti negativi sulla salute mentale dei lavoratori di tutto il mondo.

Secondo lo studio di Oracle e Workplace Intelligence, una società di consulenza e ricerca per le risorse umane, il coronavirus ha influenzato negativamente la salute mentale del 78% dei lavoratori del mondo e del 65% degli italiani.

La ricerca ha analizzato un campione composto da oltre 12.000 persone, tra dipendenti, manager e  alti dirigenti in 11 paesi del mondo, compresa l’Italia.

L’85% delle persone a livello mondiale, e il 75% degli italiani, afferma che il malessere psicologico legato al lavoro ha influito negativamente anche sulla vita privata. Le persone si sfogherebbero più volentieri con un chatbot di intelligenza artificiale e avrebbero bisogno di maggiore supporto da parte della propria azienda.

Impatto sulla salute mentale

I lavoratori combattono ogni giorno con ansia e depressione, in forme più gravi degli scorsi anni. Il 62% degli italiani analizzati ha dichiarato di aver vissuto l’anno più stressante di sempre e per il 65% di loro, questo ha avuto un impatto negativo sul benessere psicologico.

Impatto sul lavoro e sulla vita personale

Le persone risentono della maggior dose di stress sul campo del lavoro anche nella sfera personale, con ripercussioni sulla privazione del sonno, problemi fisici, isolamento dagli amici e sofferenza psicologica. La vita lavorativa diventa un tutt’uno con quella personale. Il 35% del campione ha dichiarato di aver lavorato 40 ore in più rispetto agli standard ogni mese.

Meglio farsi aiutare dall’intelligenza artificiale

I lavoratori ritengono che sia più facile e consolatorio sfogare il proprio stress con un chatbot piuttosto che con il proprio datore di lavoro.
L’intelligenza artificiale rappresa una free zone, in cui non vi sono giudizi e regna l’imparzialità. La maggioranza ritiene che il virtuale abbia già dato un contributo con l’automazione delle attività, limitando lo stress o la mole di lavoro.

I datori di lavoro dovrebbero fare di più

I lavoratori di tutto il mondo vorrebbero che le aziende facessero di più per la salute mentale dei dipendenti. L’83% richiede maggiori investimenti nei servizi di consulenza, nell’accesso self-service alle risorse sanitarie o in strumenti di monitoraggio proattivo della salute.

Redazione

 

 

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